Metodo di Improvvisazione per chi suona la chitarra a orecchio
La trasposizione per sassofono
Le partiture per chitarra o pianoforte sono in chiave
"concertistica", o chiave di violino, o più semplicemente "in DO", mentre le
partiture per sax o tromba -ed in generale per gli ottoni- sono "in SI bemolle".
Immaginiamo che un pianista (o un chitarrista) ed un sassofonista leggono la
stessa partitura in chiave concertistica. Eseguendo la partitura ci si può
accorgere subito che i due strumenti non stanno suonando le stesse note: il sax
suonerà sempre note un tono sopra! Sembrerà strano ma è così.
Il sassofonista ha quindi bisogno di una diversa partitura, o in mancanza di
questa, di ricavare dalla partitura concertistica la partitura "giusta" per il
proprio strumento.
Supponiamo di non avere a disposizione la partitura "giusta" per il nostro amico
sassofonista, ma per il piacere di suonare insieme quel brano proponiamo di fare
noi la trasposizione, ovviamente cercando di non impiegarci un'eternità e
soprattutto di non fare errori.
Il modo più banale di fare questo lavoro è di riscrivere la partitura "un tono
sotto": dove troviamo un LA scriveremo un SOL, dove troviamo un FA scriveremo un
RE# (o un MIb), e così via. Questo procedimento è semplice, ma richiede una
buona dose di attenzione e di preparazione.
Possiamo però affrontare il problema in un altro modo, sulla scorta di quanto
appreso nel capitolo 4 - "Chiavi e tonalità", in modo da minimizzare tempi ed
errori. Partiamo quindi da una partitura concertistica.
1. Dalla notazione in chiave riconosciamo la tonalità. Per esempio, se ci sono 3
diesis in chiave sappiamo che si tratta della tonalità di LA Maggiore.
2. Dato che dobbiamo trasporre il tutto un tono sotto, va da sé che la nuova
tonalità sarà SOL, e di conseguenza la nuova partitura avrà in chiave un diesis
sul FA.
3. Trascriviamo le note originariamente poste su un rigo nello spazio
immediatamente sotto, e le note originariamente poste su uno spazio nel rigo
immediatamente sotto, riportando eventuali accidenti e facendo attenzione ad
interpretare correttamente gli eventuali bequadro.
4. Rivediamo la nuova partitura e "normalizziamo" le note enarmoniche. Ad
esempio MI# lo facciamo diventare FA, DOb un SI, e così via. Eliminiamo anche
eventuali doppi accidenti. Ovviamente è consigliabile usare matita e gomma.
Abbiamo concluso: la nuova partitura è pronta per essere eseguita dal nostro
amico sassofonista!