La Tonalità di un brano è la nota attorno alla quale viene sviluppato un brano musicale, il suo Centro Tonale.
Si tratta di una semplice nota, da cui la tonalità prende il nome, che implica un insieme unico di sette note.
Scale e Tonalità
Ogni Scala costruita con gli
intervalli TTSTTTS è una
combinazione unica di 7 note, che prende il nome di
Tonalità. Ci sono 12 Tonalità, una per ogni nota del nostro sistema musicale.
La tonalità DO Maggiore ha tutte le note naturali, cioè solo
tasti bianchi. Questo corrisponde ad una partitura senza accidenti.
Va da sé che le altre tonalità dovranno comprendere una o più note alterate, quindi uno o più tasti neri.
Per evitare di dover scrivere (e leggere) le alterazioni su ogni singola nota della partitura appartenente alla tonalità, si usa riportare tutti gli accidenti all'inizio del pentagramma,
subito dopo il simbolo della Chiave, su righi o spazi.
Questa zona della partitura, detta Armatura di Chiave, indica pertanto quali note naturali devono essere alterate per appartenere alla tonalità.
Ogni alterazione indicata nell'armatura vale per tutta la partitura, o fino ad una successiva eventuale diversa armatura di chiave,
a meno di accidenti temporanei che si possono trovare nel corso della lettura.
L'armatura di chiave indica quali tasti bianchi dovranno essere sostituiti da un tasto nero adiacente, precedente in caso di bemolle o successivo in caso di diesis.
La Tonalità DO è composta da soli tasti bianchi, e di conseguenza nella armatura non figurerà alcun accidente (simbolo di bemolle o diesis).
Tutte le altre Tonalità dovranno -in quanto composte da combinazioni differenti di 7 note- comprendere uno o più tasti neri.
Questi tasti neri sono espressi nell'armatura con accidenti apposti nel rigo o nello spazio
corrispondente alla nota naturale (cioè al tasto bianco) che occorre abbassare (bemolle) o alzare (diesis), cioè da sostituire con il tasto nero precedente o successivo rispettivamente.
L'armatura è come una sintesi dell'intera partitura, che rivela quali sono le sette note più ricorrenti nell'intero brano, cioè la sua tonalità.
Per chi suona ad orecchio, e legge poco o nulla la partitura, si tratta di un aiuto non indifferente: se si è capaci di interpretare l'armatura, poi basta un colpo d'occhio
per localizzare altre alterazioni riportate sul resto della partitura e sapere che lì qualcosa cambia temporaneamente.
La lettura dello spartito non è un obiettivo di questo metodo, perché è possibile suonare ad orecchio senza saper leggere la musica.
Ma qui non si tratta di leggere note, pause e accidenti della partitura, ma semplicemente di osservare la collocazione delle alterazioni in un piccolo segmento iniziale del pentagramma.
Essere in grado di decodificare l'armatura vuol dire poter conoscere la tonalità di un brano, e costruire dalla sua fondamentale la relativa scala TTSTTTS.
Tavola delle Tonalità
Il pentagramma contiene tutte le note naturali, cioè le note della Scala Diatonica Naturale, a partire dal MI al primo rigo, fino al FA dell'ottava superiore (ultimo rigo).
La distanza tra rigo e spazio è un
intervallo diatonico della Scala Diatonica Fondamentale, o Scala di DO Maggiore.
Un accidente apposto su un rigo o su uno spazio indica che il corrispondente tasto bianco deve essere sostituito da un tasto nero.
Se l'accidente è un diesis (#), il tasto nero sarà quello immediatamente successivo, se è un bemolle (b) sarà il tasto nero immediatamente precedente.
Per la tonalità DO, essendo composta da soli tasti bianchi, l'armatura non riporterà alcun accidente.
Ogni tonalità consiste in una unica combinazione di 7 note prese tra le 12 del nostro sistema musicale.
A partire dalla fondamentale della tonalità si possono ricavare le 7 note che compongono la tonalità stessa semplicemente costruendo una scala con gli intervalli TTSTTTS
La tonalità è indicata da una semplice nota, la fondamentale della Scala Maggiore (TTSTTTS) ad essa associata.
Conoscendo questa nota si può costruire la relativa Scala Maggiore e quindi ricavare le 7 note della tonalità.
La tabella seguente indica, per ogni tonalità, l'armatura di chiave che la contraddistingue dalle altre.
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DO |
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SOL |
RE |
LA |
MI |
SI |
FA# |
DO# |
1# |
2# |
3# |
4# |
5# |
6# |
7# |
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FA |
SIb |
MIb |
LAb |
REb |
SOLb |
DOb |
1b |
2b |
3b |
4b |
5b |
6b |
7b |
Armatura e Intervalli Diatonici
Leggere l'armatura
Un modo comunemente utilizzato per decifrare l'armatura è contare le alterazioni.
Se in chiave ci sono diesis, è sufficiente contarli e procedere dal DO in senso ascendente per tante quinte quanti sono i diesis.
Ad esempio, se ci sono 4 diesis in chiave, si conta: DO (zero diesis), SOL, RE, LA, MI.
Allo stesso modo con i bemolle, contando per quinte discendenti.
Ad esempio, se ci sono 3 bemolle in chiave, si conta: DO (zero bemolle), FA, SIb, MIb.
Se si costruisce una "tabella delle quinte" si trova subito la tonalità indicata su qualsiasi partitura.
Quinte ascendenti (diesis) |
DO | SOL | RE | LA | MI | SI | FA# |
0# | 1# | 2# | 3# | 4# | 5# | 6# |
Quinte discendenti (bemolle) |
DO | FA | SIb | MIb | LAb | REb | SOLb |
0b | 1b | 2b | 3b | 4b | 5b | 6b |
C'è però un modo più semplice per interpretare l'armatura a colpo d'occhio, evitando di dover contare per quinte.
Basta memorizzare questa semplice regola pratica:
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Se non ci sono alterazioni in chiave, la Tonalità è DO. |
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Se ci sono diesis in chiave, la Tonalità sarà la nota immediatamente successiva (un semitono sopra) all'ultima nota diesizzata.
Nell'esempio, la Tonalità è LA perché il diesis più a destra è su SOL (quindi SOL#), e LA è la nota un semitono sopra il SOL#.
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| Se c'è un solo bemolle in chiave, la Tonalità è FA. |
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Se ci sono due o più bemolle in chiave, la Tonalità coincide con la penultima nota bemollizzata.
Nell'esempio, la Tonalità è LAb perchè il penultimo bemolle è su LA (quindi LAb)
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Decifrare una armatura di chiave consente di individuare la nota fondamentale da cui costruire la Scala con gli intervalli TTSTTTS,
cioè le 7 note più importanti dell'intero brano, senza saper propriamente leggere la musica.
E' importante precisare che l'armatura non fa differenza di ottave: una alterazione in armatura implica che la nota corrispondente sarà sempre alterata, indipendentemente dall'ottava in cui si trova,
e per tutta la partitura se non diversamente specificato da accidenti locali che si possono trovare nel corso della partitura stessa, o fino ad una nuova Armatura di chiave.
Note enarmoniche
Nella tabella, l'armatura della scala di SOLb indica 6 bemolle, cioè teoricamente 6 tasti neri, ma i tasti neri in un'ottava sono solo 5!
La spiegazione è che l'ultimo bemolle aggiunto è sul rigo corrispondente al DO; sappiamo che il bemolle indica il tasto immediatamente precedente (la nota un semitono più bassa),
quindi troveremo un tasto bianco, il SI.
Le armature di FA# e DO# contengono sei e sette diesis, e non sembra vi sia corrispondenza con soli cinque tasti neri, ma
da una analisi più attenta risulta evidente che un MI spostato di un semitono verso l'alto, cioè MI#, è in realtà un FA (il tasto immediatamente successivo è bianco),
così come un SI# è in realtà un DO.
SOLb e FA# è la stessa tonalità, e sono forme che è possibile utilizzare indistintamente.
L'armatura di REb è preferibile a quella di DO# perché contiene meno alterazioni, e quindi è di più facile lettura.
DOb e SI indicano quindi lo stesso tasto, cioè sono enarmonicamente la stessa nota.
L'armatura di DOb, con sette bemolle in chiave, ha poco senso pratico, e si utilizzerà l'armatura di SI, con soli 5 diesis.
Si dice "enarmonicamente uguali" e non semplicemente "uguali" perché seguendo i calcoli
pitagorici ed arrivando all'ottava per quinte, risulta un leggero scostamento di frequenza
da quanto ci si attende, cioè la frequenza esattamente doppia; per questo motivo non si può affermare che DOb è
uguale a SI o che SI# è uguale a DO.
Si tratta di differenze impercettibili all'orecchio normale, che assumono una importanza pratica solo per l'accordatura del pianoforte (vedi sezione
PianoTuner su questo sito).
Scrivere l'armatura
Generalmente non avremo bisogno di scrivere l'armatura di chiave data una tonalità, ma sapere come fare è utile anche per assimilare meglio i meccanismi di lettura.
Regole generali
- Una armatura può contenere solo diesis o bemolle, mai entrambe le alterazioni
Ad esempio, non avremo mai contemporaneamente un FA# ed un REb in armatura.
- Se in un rigo o in uno spazio è apposto un accidente, si intende che la corrispondente nota dovrà essere alterata in qualsiasi ottava si trovi.
Ad esempio, se sull'ultimo rigo (FA) è apposto un diesis (FA#), anche il FA sul primo spazio sarà FA#.
- Gli accidenti sono apposti in sequenza, non uno sopra l'altro ma da sinistra a destra.
Il primo accidente, se è diesis, viene apposto sulla nota più alta; i successivi verso il basso, finché si rientra nel pentagramma, poi si continua di nuovo dall'alto
Procedimento per Quinte Ascendenti
Per costruire una chiave di diesis occorre procedere per quinte ascendenti a partire da DO.
QUINTE ASCENDENTI E DIESIS IN CHIAVE |
Tonalità | DO | SOL | RE | LA | MI | SI | FA# |
Numero di Alterazioni | | 1# | 2# | 3# | 4# | 5# | (*) |
Nota da alterare | | FA# | DO# | SOL# | RE# | LA# | FA |
La riga "Numero di Alterazioni" indica quanti diesis ci saranno nell'armatura di chiave nella corrispondente tonalità.
La nota da alterare sarà un semitono sotto la fondamentale, cioè la nota riportata nella prima riga della tabella.
Otterremo la sequenza SOLb, REb, LAb, MIb, SIb, per finire con FA.
Dato che le quinte ascendenti usano i diesis, elenchiamo le note con le equivalenti note enarmoniche: FA#, DO#, SOL#, RE#, LA#, FA.
(*) La tonalità di FA# ha 6 diesis ma 5 tasti neri, perché con TTSTTTS si ottiene FA#, SOL#, LA#, SI, DO#, RE#, FA, per concludersi nuovamente con FA#.
Tra queste note manca il MI, su cui infatti c'è un diesis, e quindi compare se si conta così: FA#, SOL#, LA#, SI, DO#, RE#, MI#=FA, FA#, solo 5 tasti neri.
Procedimento per Quinte Discendenti
Per costruire una chiave di bemolle occorre procedere per quinte discendenti, o quarte ascendenti, a partire da DO.
QUINTE DISCENDENTI (O QUARTE ASCENDENTI) E BEMOLLE IN CHIAVE |
Tonalità | DO | FA | SIb | MIb | LAb | REb | SOLb |
Numero di Alterazioni | | 1b | 2b | 3b | 4b | 5b | (*) |
Nota da alterare | | SIb | MIb | LAb | REb | SOLb | DOb |
Per costruire la tabella delle
quinte discendenti, elencare le tonalità per
quarte ascendenti e numerarle da zero, come per la tabella precedente.
Nella nuova tonalità, la nota da alterare sarà la tonalità precedente, da abbassare di un tono intero.
Vediamo in dettaglio il procedimento:
- Dal DO, prendere a riferimento la quarta (dalla posizione TTST, la quarta della sequenza DO, RE, MI, FA, SOL) e la settima (un semitono sotto il DO).
Al quarto tasto/dito c'è la quarta di DO, cioè FA, che sarà la prossima tonalità; la nota da bemollizzare è la settima della scala precedente, cioè il SI, che diventa SIb per la nuova tonalità FA.
- Dalla tonalità FA, prendere la quarta ed individuare la settima, come al punto precedente (FA, SOL, LA, SIb, DO).
Al quarto tasto/dito c'è la nota alterata al passo precedente (SIb), che coincide con la prossima tonalità;
si aggiunge quindi un bemolle sulla settima della scala precedente, cioè il MI, che diventa MIb.
Abbiamo a questo punto due bemolle (SIb, MIb) che indicano la tonalità di SIb.
- Continuando con lo stesso procedimento:
- Troveremo la nuova tonalità T sulla quarta della tonalità precedente
- Aggiungeremo agli altri un nuovo bemolle, sulla settima della tonalità precedente
-
Arriveremo alla tonalità MIb con tre bemolle (SIb, MIb, LAb), la tonalità LAb con quattro bemolle (SIb, MIb, LAb, REb) e la tonalità REb con cinque bemolle in chiave (SIb, MIb, LAb, REb, SOLb).
(**) La tonalità SOLb ha 6 bemolle ma 5 tasti neri, perché con TTSTTTS si ottiene SOLb, LAb, SIb, SI, REb, MIb, FA, per concludersi nuovamente in SOLb.
Tra queste note manca il DO, su cui infatti c'è un bemolle, e che quindi compare se si conta così: SOLb, LAb, SIb, DOb=SI, REb, MIb, FA, SOLb, solo 5 tasti neri.
Si tratta di note
enarmoniche: MI# è enarmonicamente uguale a FA, e DOb è enarmonicamente uguale a SI.
Quinte ascendenti e discendenti
I calcoli per scrivere e leggere l'armatura richiedono la capacità di trovare un
intervallo di quinta a partire da una qualsiasi nota.
Una quinta
naturale è un intervallo di 7 semitoni (T+T+S+T=sette semitoni).
In senso ascendente è sufficiente impostare la posizione TTST (sette tasti adiacenti di distanza) e trovare nel tasto finale la quinta naturale.
In senso discendente è comodo applicare la
Regola del 9 per l'inversione degli intervalli,
la quale suggerisce che un intervallo di quinta discendente è
armonicamente uguale ad un intervallo di quarta ascendente (5+4=9).
La stessa posizione TTST ci fornisce quindi al quinto tasto una quinta ascendente, al quarto tasto una quarta, che riportata all'ottava precedente (invertita) diventa quinta discendente.
Ad esempio, dalla posizione TTST con tonica in MI, il quinto tasto -la quinta ascendente- sarà il SI, ed il quarto -la quarta ascendente- sarà LA.
Riportando il LA alla ottava precedente, si ritrova la stessa distanza di sette tasti adiacenti per arrivare al MI.
Notare che si tratta della Posizione Partner TTTS, che appunto inizia dalla quarta e termina sull'ottava.
Il LA è quindi la quarta ascendente ma allo stesso tempo è la quinta discendente (riportata all'ottava successiva),
così come la quinta ascendente è allo stesso tempo quarta dicendente (riportata all'ottava precedente).
Per evitare di dover fare calcoli lunghi e ripetitivi con la Posizione TTST, è certamente utile memorzzare la serie di quinte DO-SOL-RE-LA-MI-SI,
e recitarle con la stessa naturalezza con cui si enuncia la serie diatonica DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI.
Chi ha buona memoria potrebbe imparare anche la serie di quarte DO-FA-SIb-MIb-LAb-REb.