Circolo delle Quinte
L'Ottava è una nota acusticamente diversa dalla prima, ma allo stesso tempo ne condivide il nome: si tratta di due note "armonicamente uguali". La disposizione delle note del nostro sistema armonico è quindi circolare.
Il circolo non comprende un inizio o una fine, e di conseguenza c'è sempre una relazione tra una qualsiasi nota e la precedente o la seguente, e prevede un movimento orario ed uno contrario, anti-orario.
Queste interessanti caratteristiche della rappresentazione circolare delle note aiutano a svelare e comprendere il movimento armonico degli accordi di un brano.

Circolo Cromatico

Se sulla tastiera le note sono disposte linearmente, in successione dal grave all'acuto, dal punto di vista armonico si tratta di un modulo di ottava -cioè un insieme di 12 note diverse- replicato per varie volte.
E' quindi più utile rappresentare il modulo di ottava in forma circolare, in modo che a partire da qualsiasi nota e procedendo in senso orario o anti-orario per intervalli di semitono, si ritorna alla nota di partenza passando per tutte le note del nostro sistema musicale.
Ci si può così riferire al semplice nome di una nota e non alla sua frequenza acustica, determinata dall'ottava a cui appartiene. Due note con lo stesso nome (ad esempio il primo e l'ultimo RE della tastiera) sono quindi la stessa nota, o meglio sono due note armonicamente uguali.
E' interessante notare l'analogia tra le 12 note del sistema musicale e le 12 ore del quadrante di un orologio, in cui ogni ora equivale ad un semitono.

Circolo Diatonico

Il medesimo ragionamento vale per le scale diatoniche fondamentali (TTSTTTS). Anche in questo caso, a partire da qualsiasi nota (I) e procedendo in senso orario o anti-orario, si ritorna alla nota di partenza passando per tutte le note della scala.
Nel Circolo Diatonico ogni nota è indicata semplicemente dal grado (posizione) che occupa nella scala. Infatti, data la tonica della Scala TTSTTTS è possibile riferirsi alle sue note indicandone il grado, cioè la loro posizione relativa rispetto alla tonica. Ad esempio, il numero romano III può indicare un MI se la posizione I è DO, ma un SOL se la posizione I è MIb, o un LA se la posizione I è FA.
Il Circolo Diatonico è utile per descrivere il movimento armonico generato da sequenze di accordi (progressioni) appartenenti alla stessa tonalità.
In una progressione, i diversi accordi sono in realtà diversi modi di rappresentare la medesima tonalità.
Le sette note, corrispondenti alle toniche degli accordi di una tonalità, sono collocate nel circolo in ordine dal I al VII grado della Scala Maggiore (TTSTTTS), ed il movimento tra un accordo ed il successivo può essere indicato dagli stessi numeri romani, come ad esempio "I-VI-II-V-I".
Il tipo di accordo è implicito nel grado, cioè nella posizione dell'accordo nel circolo.

Circolo delle Quinte

Un altra caratteristica circolare del sistema diatonico è che procedendo per quinte ascendenti (senso orario) o per quinte discendenti (senso anti-orario) si ritorna alla nota iniziale dopo essere passati da tutte le 12 note.
Il Circolo delle Quinte è noto in particolare perché su esso si basa la corrispondenza tra la tonalità e il numero di alterazioni nella armatura di chiave. Procedendo in senso orario (per quinte) si aggiungeranno diesis all'armatura, e in senso anti-orario (per quarte) si aggiungeranno bemolle.
L'analogia tra le 12 note da disporre in cerchio e le ore nel quadrante di un orologio rende semplice il disegno "geometrico" del Circolo delle Quinte, e può essere di aiuto per la memorizzazione.
Ad ore 12:00 si trova sempre il DO, ad ore 06:00 si trova sempre il FA# (o SOL#), alle 03:00 il LA ed alle 09:00 il MIb e così via.
L'ottava, nota armonicamente uguale alla prima, si troverà sempre 12 ore più avanti, ad un giro completo di orologio, quindi le lancette segneranno sempre la stessa ora.
Le 7 note naturali (tasti bianchi) si trovano tutte nell'arco di sette ore, tra le 11:00 (FA) e le 05:00 (SI); due ore equivalgono sempre ad una seconda maggiore.
Potremmo fare a meno dei nomi delle note, e riferirci ad una generica posizione nel quadrante orario: nel Circolo delle Quinte, "ore 01:00" è sempre e comunque un SOL!
Il Circolo delle quinte si costruisce a partire da DO e procedendo per l'appunto per quinte ascendenti: DO-SOL-RE-LA-MI-SI-FA# e così via fino a raggiungere nuovamente il DO. Per la loro importanza, le quinte dovrebbero essere imparate a memoria, e recitate a mò di cantilena come la ben nota sequenza DO-RE-MI-FA...
In pratica è sufficiente memorizzare la sequenza di quinte DO-SOL-RE-LA-MI-SI-FA#, cioè il semicerchio di destra in senso orario, perché il semicerchio di sinistra, sempre in senso orario, si può ricavare osservando che:
  • Il FA#, a ore 06:00, è enarmonicamente uguale a SOLb
  • Alterando la sequenza SOL-RE-LA-MI-SI-FA# con un bemolle si ottiene la sequenza SOLb-REb-LAb-MIb-SIb-FA, il semicerchio mancante.
  • L'ultimo FA deriva dal fatto che bemollizzando FA# si arriva al FA naturale.
Il circolo delle quinte può essere percorso in senso antiorario, per quinte discendenti; in base alla Regola del Nove per l'inversione degli intervalli, una quinta discendente equivale ad una quarta ascendente e viceversa. Quindi per percorrere in senso antiorario il circolo è più semplice andare avanti (dal basso all'acuto) di una quarta che indietro (dall'acuto al basso) di una quinta.
Anche le quarte, cioè il circolo delle quinte percorso in senso antiorario, dovrebbero essere imparate a memoria. Provando a recitare il solito semicerchio di destra da FA# in senso antiorario (FA#-SI-MI-LA-RE-SOL), cioè per quarte, ne viene fuori una simpatica frase: "FA similare SOL".
Troviamo la stessa frase recitando il semicerchio di sinistra da FA in senso antiorario, tranne che tutte le note sono bemollizzate. FA# bemollizzato diventa FA naturale, quindi la sequenza sarà FA-SIb-MIb-LAb-REb-SOLb, "FA similare SOL". Se poi pensiamo che effettivamente FA# è similare a SOLb, la frase ha anche un vero e proprio significato!

Circolo delle Quarte

La regola per l'inversione degli intervalli (regola del 9) è commutativa. Una quinta ascendente (sette semitoni) è armonicamente uguale ad una quarta discendente (cinque semitoni), 5+4=9; viceversa una quinta discendente (sette semitoni) è armonicamente uguale ad una quarta ascendente (cinque semitoni), 4+5=9.
Va da sé che seguendo il circolo delle quinte in senso anti-orario si procederà per quinte discendenti, che armonicamente sono anche quarte ascendenti (stesso nome di nota), ed in entrambi i casi si tornerà dopo 12 note al DO, a ore 12:00.
Si può quindi tracciare il Circolo delle Quarte, nel quale in senso orario si sale per quarte ed in senso anti-orario si scende per quinte.
Il Circolo delle Quarte è un Circolo delle Quinte ruotato di 180 gradi sull'asse DO-FA#, come se fosse lo stesso orologio visto da dietro. Avremo in questo caso ad ore 03:00 il MIb e ad ore 09:00 il LA, mentre DO rimane fisso ad ore 12:00 e FA# ad ore 06:00.
Una caratteristica interessante del Circolo delle Quarte è che la 7m (settima minore) di un accordo è la quarta dell'accordo costruito sulla tonalità successiva in senso orario, cioè è la quarta di una quarta.
Aggiungendo la 7m ad un accordo, questo tende a muoversi (risolversi) nell'accordo successivo, generando così un moto orario delle lancette del quadrante.
La 7m immette quindi nell'accordo la potenza necessaria a generare il movimento armonico, che prende il nome di movimento armonico Classico, un meccanismo semplice ed efficace che si ritrova molto spesso nella musica occidentale.

Il movimento armonico

Il susseguirsi di accordi genera un movimento armonico.
La tonalità indicata in armatura di chiave indica il centro armonico del brano, il punto da cui il discorso musicale parte e a cui deve tornare per dare all'ascolto un senso compiuto.
Con lo Sviluppo Modale e l'analisi armonica si può comprendere il movimento armonico degli accordi entro una tonalità, cioè raggruppare sequenze di accordi in progressioni. Dopo un cambiamento di tonalità ci si ritroverà in un'altra progressione di accordi, in una tonalità diversa da quella indicata in armatura, ma applicheremo il medesimo ragionamento modale, anche se rispetto alla nuova tonalità.
Saremo sempre in grado di trovare un legame logico tra una tonalità e la successiva, che sia qualche nota o intervallo in comune, una sequenza cromatica, o addirittura un accordo di passaggio che nulla ha in comune con gli accordi che collega. Ma il semplice approccio modale nulla ci racconta della progressione di tonalità dell'intero brano, e del rapporto che ogni tonalità ha con la successiva e con quella indicata in armatura, ed i movimenti di tonalità rimangono così in una zona d'ombra.
In quasi tutta la musica occidentale i passaggi di tonalità seguono uno schema generale comune, un criterio condiviso basato sul Circolo delle Quarte.
Va da sé che il Circolo delle Quarte ci offre il modo di analizzare e comprendere il movimento armonico complessivo di un brano musicale, a cui la semplice analisi armonica delle progressioni non consente di arrivare.
Il principio è il seguente:
Si colloca la tonica di un accordo nel circolo delle quarte.
Il tipo di accordo (maggiore, minore, diminuito, ecc.) non ha importanza. Sappiamo solo che la scala da cui deriva deve comprendere la tonica dell'accordo.
Si colloca quindi la tonica dell'accordo successivo, indipendentemente dal suo tipo e dalla scala da cui deriva.
Possiamo così contare la distanza tra i due accordi in termini di numero di quarte se il secondo accordo si trova entro mezzo giro (sei ore) in senso orario (ascendente), ovvero di numero di quinte se si trova entro mezzo giro in senso anti-orario (discendente).
Applicando il procedimento per l'intero brano avremo ottenuto la sequenza delle toniche degli accordi e le relative distanze.
Il collante tra tonalità non è più il grado (modo) dell'accordo ma solo la sua tonica, e l'unità di misura è l'intervallo di quarta e non più l'intervallo diatonico.
Ma cosa ne è stato del tipo di accordo?
Un accordo, ad esempio con tonica in DO, può essere di I, II, III, ... o non esistente nella tonalità in cui il brano è scritto.
Ma con la disposizione circolare delle scale la difficoltà si supera, perchè si conosce esattamente dove è il DO, indipendentemente dal tipo di accordo: sempre ad ore 12:00. A quell'ora si trovano tutti gli accordi con tonica in DO, non solo quelli che derivano dallo sviluppo modale della scala TTSTTTS.
E' sufficiente leggere la tonica dell'accordo e collocarla idealmente nel quadrante, e lasciare all'orecchio musicale il compito di associare l'accordo che meglio si adatta alla struttura armonica ed alla linea melodica.

Movimento armonico "Classico"

Una caratteristica interessante del Circolo delle Quarte è che la 7m (settima minore) di un accordo è la quarta dell'accordo costruito sulla tonalità successiva in senso orario, cioè è la quarta di una quarta.
Aggiungendo la 7m ad un accordo, questo tende a muoversi (risolversi) nell'accordo successivo, generando così un moto orario delle lancette del quadrante.
La 7m immette quindi nell'accordo la potenza necessaria a generare il movimento armonico, che prende il nome di movimento armonico "Classico", un meccanismo semplice ed efficace che si ritrova molto spesso nella musica occidentale.
Questo tipo di movimento, la cui caratteristica è il movimento orario nel circolo delle quarte, può essere così schematizzato:
  1. La tonalità indicata in armatura indica la casa base da cui il movimento parte.
  2. Dalla casa si salta di una o più quinte in senso anti-orario, arrivando ad una nuova tonica.
  3. Da questa si ritorna a casa procedendo in senso orario facendo una tappa su ogni nota del circolo.
Ad esempio, in tonalità G, la progressione G-E-A-D-G è un movimento armonico classico.
Il salto in senso antiorario da G ad E è di tre quinte (G-D-A-E), ed il ritorno a casa percorrendo il percorso a ritroso, per quarte (E-A-D-G).
La distanza tra due toniche deve essere contenuta entro 5 quarte (orario) o quinte (antiorario).
Un salto di 6 ore (un semicerchio) sarebbe equivoco, perché la nota di arrivo può essere contemporaneamente davanti o dietro quella di partenza.
Un salto indietro (antiorario) di più di 6 ore non soltanto appare come un salto in avanti, ma suona come un salto in avanti.
Nel movimento armonico classico più elementare gli accordi non si muovono mai più lontano di un passo dalla casa base prima di ritornare.
Ad esempio, se la tonalità è SOL, la casa base è alle 01:00 e gli accordi rimarranno sempre tra le 12:00 e le 02:00; di conseguenza ci sarà l'accordo di SOL e gli accordi RE e/o DO.
Il percorso "classico" del ritorno a casa ha una serie di varianti possibili, finalizzate a generare tensioni e sorpresa all'ascolto.

Omissione del moto iniziale antiorario

E' possibile non iniziare la sequenza dalla fondamentale della tonalità, ed omettere il salto antiorario proprio del movimento classico, iniziando subito il ritorno a casa.

Ritardare l'appuntamento

Nel ritorno a casa non è necessario seguire il percorso in senso orario punto per punto, ed è possibile fermarsi con movimenti antiorari ed orari su altri accordi, con l'effetto di ritardare l'appuntamento fermandosi su altre toniche.
Anche in questo caso però la sequenza di toniche deve avere una logica comprensibile, anche se con maggiore difficoltà perché meno evidente.
Analizziamo ad esempio la seguente progressione di una partitura in LAb, quattro bemolle in chiave:
REbm | % | LAb | % | FAm | % | DO | % | LAm | % | MI |...
L'accordo iniziale ha la tonica in REb, ma questo non ci deve scoraggiare. Qualsiasi cosa va bene a patto di concludere in LAb.
Inoltre, REb è la quarta di Ab, e quindi siamo sempre entro un sistema di quarte e quinte.
La progressione rivela un movimento antiorario (un movimento verso i bassi): il primo passaggio è di una quinta (Db-Ab), seguito da un passaggio di tre quinte (Ab-Eb-Bb-F), poi una quinta (F-C) e tre quinte (C-G-D-A), una quinta (A-E) e così via, ripetendo la sequenza si arriverà a LAb.

Rompere la sequenza classica

E' possibile inserire un accordo non previsto nel percorso del ritorno a casa. All'ascolto, la sorpresa di trovare un accordo non previsto genera una tensione nell'attesa di ritornare "alla normalità", cosa che deve verificarsi al più presto.

Doppia casa-base

Si hanno due tonalità, per costruire un brano in due parti distinte. In ogni parte il movimento è elementare o classico, e generalmente la melodia viene replicata. Ad esempio le due parti potrebbero essere C-F-G-C e Ab-Db-Eb-Ab.

Armonia cromatica

Un altro modello di movimento armonico sono le progressioni cromatiche (di semitono), ascendenti o discendenti.
Ad esempio, MIb | MI dim | FA m7 è una progressione cromatica ascendente di accordi.
Si possono però trovare progressioni di accordi che apparentemente non sembrano seguire alcuna logica. Il loro significato diventa chiaro se la linea cromatica è realizzata dal basso.
Prendiamo ad esempio la progressione di accordi
AccordiDOSI 7SOL mRE 7FA m7SOL 7
con una linea cromatica discendente di basso
BassoDOSISIbLALAbSOL
Osservando le note al basso possiamo constatare che sono note dell'accordo relativo
Intervalli del basso relativi all'accordoIIIIIVIIII
E' interessante notare che una progressione cromatica di tre note, ad esempio MIb-MI-FA, equivale ad un salto anti-orario di due quinte nel circolo delle quarte. E se due quinte sono un intervallo di seconda, quattro quinte saranno un intervallo di terza, e così via.

Teoria:
scale
armatura
intervalli
Pratica:
circolopattern
pattern_tonali
Indice e Percorso di studio
Scale e Accordi:
[Introduzione] [Tastiera] [Scale e Tonalità] [Posizione TTST] [Accordi]
Armonia:
[Sviluppo modale] [Armatura di chiave] [Intervalli] [Regola del 9] [Analisi armonica] [Circolo delle Quinte]
Pattern:
[Posizione di Ottava] [Pattern Base] [Circolo dei Pattern] [Pattern Tonali]